Un Esempio
L'oggetto di questa attività di coding da fare in classe è molto semplice: associare un articolo ad un nome.
Come abbiamo premesso nell'introduzione, non si tratta di un'attività semplicissima a dispetto della banalità apparente. Permette di riflettere sulla grammatica e sulla sua didattica, sulle motivazioni del suo studio: non come una tavola delle leggi cui bisogna adeguarsi per non prendere un votaccio, ma come strumento per la produzione di testi comunicativi comprensibili, prima che corretti.
In questa, come in tutte le altre proposte, sarà il docente a dover contestualizzare l'attività al suo gruppo classe, in funzione degli obiettivi, delle competenze (sia linguistiche che informatiche), del tempo.
La grammatica Italiana – a differenza di altre – prevede due tipi di articoli (determinativo e indeterminativo), che veicolano prevalentemente un'informazione sulla conoscenza da parte del parlante dell’insieme a cui appartiene l’individuo a cui si riferisce il sostantivo. Es.
- Giovanni è venuto con il figlio (ne ha uno solo)
- Giovanni è venuto con un figlio (ne ha più di uno)
- * Giovanni è venuto con lo figlio
- * Giovanni è venuto con la figlio
- * Giovanni è venuto con un gnomo
- * Giovanni è venuto con un altra figlia
Si inizia con una versione semplice, che è in grado di trattare solo alcuni casi; poi, dalla consapevolezza di questi limiti, si cerca di andare oltre, cambiando approccio. Per ogni passaggio, sono presentati degli esempi di codice sorgente e sono indicati alcuni suggerimenti di argomenti di discussione.
Partiamo con un sottoinsieme dell'obbiettivo: ci occupiamo solo dell'articolo indeterminativo, e solo di parole di genere maschile.
La strategia è semplice: l'automa riesce a mettere l'articolo davanti al nome perché conosce esattamente ogni caso. E' un'immagine di competenza piuttosto semplice: sa fare solo chi sa già. L'automa è immaginato come un deposito di fatti.
La sua conoscenza è costituita da una lista di coppie: il sostantivo e il suo articolo.
- gnomo, uno
- squalo, uno
- serpente, un
- albero, un
Le sue competenze consistono nella capacità di cercare un sostantivo parola nella sua memoria e di scriverla sullo schermo preceduta dall'articolo corrispondente.
[seguono le 5 versioni del codice, con le relative spiegazioni e commenti]
L'automa a questo punto sembra sufficientemente robusto, cioè se la cava abbastanza bene nella maggior parte dei casi – ma ci si può divertire a testarlo con parole inesistenti, come "iisterico", "gtondo", "szero".
C'è però un problema che sembra irrisolvibile: alcuni sostantivi italiani terminano al singolare per "e" o per consonante, e non è possibile da questo dedurre il genere (ovvero ci sono casi di genere maschile come "pane" e casi di genere femminile come "fame"). Qui l'analisi della singola parola non è sufficiente. Si apre di nuovo la discussione tra approccio basato su vocabolario e approccio basato su grammatica. Si può usare un approccio misto? Può aiutare la forma del verbo associato (ad esempio, se una parola termina per "e" e c'è un verbo al plurale, allora è femminile)?
Anche una volta raggiunto l'obiettivo iniziale, si può andare ancora avanti. Si può applicare ad altre lingue parenti dell'Italiano. Anche all'Inglese? E alle lingue che hanno tre generi? E se invece degli articoli provassimo a trattare gli aggettivi dimostrativi (questo, quello)?